
Cinque anni sono l’età giusta per portare il bambino alla sua prima visita ortodontica, è questo infatti il momento di aiutarlo a sviluppare le normali dimensioni delle mascelle e di prevenire anomalie nei denti. Intervenendo così presto, le malocclusioni si possono intercettare e risolvere in modo semplice, evitando complicazioni in età adulta.
Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
Al termine delle fasi attive, che hanno spostato i denti, è necessaria una fase di contenzione durante la quale si stabilizzano le posizioni raggiunte per assicurare la durata del risultato.
Ortodonzia fissa: l’apparecchiatura ortodontica è fissata in bocca tramite bande, brackets e altri dispositivi. Negli attacchi ortodontici vengono inseriti fili di diametro e forma diversi, che nel tempo determinano gli spostamenti dei denti.
Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
Ortodonzia rimovibile: l’apparecchiatura ortodontica non è fissa in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l’assunzione dei cibi o durante lo sport.
Per i pazienti adulti, preoccupati dall’impatto estetico dell’apparecchio metallico, sono disponibili allineatori in materiale plastico trasparente praticamente invisibili. In ogni caso, sotto
porsi alle verifiche mensili, essere costanti nell’utilizzo dell’apparecchio mobile e molto attenti all’igiene orale è fondamentale per il buon esito del trattamento.
CiCinque anni sono l’età giusta per portare il bambino alla sua prima visita ortodontica, è questo infatti il momento di aiutarlo a sviluppare le normali dimensioni delle mascelle e di prevenire anomalie nei denti. Intervenendo così presto, le malocclusioni si possono intercettare e risolvere in modo semplice, evitando complicazioni in età adulta.
Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
Al termine delle fasi attive, che hanno spostato i denti, è necessaria una fase di contenzione durante la quale si stabilizzano le posizioni raggiunte per assicurare la durata del risultato.
Ortodonzia fissa: l’apparecchiatura ortodontica è fissata in bocca tramite bande, brackets e altri dispositivi. Negli attacchi ortodontici vengono inseriti fili di diametro e forma diversi, che nel tempo determinano gli spostamenti dei denti.
Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
Ortodonzia rimovibile: l’apparecchiatura ortodontica non è fissa in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l’assunzione dei cibi o durante lo sport.
Per i pazienti adulti, preoccupati dall’impatto estetico dell’apparecchio metallico, sono disponibili allineatori in materiale plastico trasparente praticamente invisibili. In ogni caso, sottoporsi alle verifiche mensili, essere costanti nell’utilizzo dell’apparecchio mobile e molto attenti all’igiene orale è fondamentale per il buon esito del trattamento.
Cinque anni sono l’età giusta per portare il bambino alla sua prima visita ortodontica, è questo infatti il momento di aiutarlo a sviluppare le normali dimensioni delle mascelle e di prevenire anomalie nei denti. Intervenendo così presto, le malocclusioni si possono intercettare e risolvere in modo semplice, evitando complicazioni in età adulta.
Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
Al termine delle fasi attive, che hanno spostato i denti, è necessaria una fase di contenzione durante la quale si stabilizzano le posizioni raggiunte per assicurare la durata del risultato.
Ortodonzia fissa: l’apparecchiatura ortodontica è fissata in bocca tramite bande, brackets e altri dispositivi. Negli attacchi ortodontici vengono inseriti fili di diametro e forma diversi, che nel tempo determinano gli spostamenti dei denti.
Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
Ortodonzia rimovibile: l’apparecchiatura ortodontica non è fissa in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l’assunzione dei cibi o durante lo sport.
Per i pazienti adulti, preoccupati dall’impatto estetico dell’apparecchio metallico, sono disponibili allineatori in materiale plastico trasparente praticamente invisibili. In ogni caso, sottoporsi alle verifiche mensili, essere costanti nell’utilizzo dell’apparecchio mobile e molto attenti all’igiene orale è fondamentale per il buon esito del trattamento.
nque Cinque anni sono l’età giusta per portare il bambino alla sua prima visita ortodontica, è questo infatti il momento di aiutarlo a sviluppare le normali dimensioni delle mascelle e di prevenire anomalie nei denti. Intervenendo così presto, le malocclusioni si possono intercettare e risolvere in modo semplice, evitando complicazioni in età adulta.
Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
Al termine delle fasi attive, che hanno spostato i denti, è necessaria una fase di contenzione durante la quale si stabilizzano le posizioni raggiunte per assicurare la durata del risultato.
Ortodonzia fissa: l’apparecchiatura ortodontica è fissata in bocca tramite bande, brackets e altri dispositivi. Negli attacchi ortodontici vengono inseriti fili di diametro e forma diversi, che nel tempo determinano gli spostamenti dei denti.
Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
Ortodonzia rimovibile: l’apparecchiatura ortodontica non è fissa in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l’assunzione dei cibi o durante lo sport.
Per i pazienti adulti, preoccupati dall’impatto estetico dell’apparecchio metallico, sono disponibili allineatori in materiale plastico trasparente praticamente invisibili. In ogni caso, sottoporsi alle verifiche mensili, essere costanti nell’utilizzo dell’apparecchio mobile e molto attenti all’igiene orale è fondamentale per il buon esito del trattamento.
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Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
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Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
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Dopo la prima fase attiva del trattamento ortodontico, si aspetta la permuta dentale che avviene a circa 12 anni. Qui inizia la seconda fase del trattamento, con l’obiettivo di sistemare i denti permanenti in equilibrio con labbra, guance e lingua. La seconda fase attiva del trattamento dipende strettamente dalla prima poiché, se le basi ossee sono state posizionate nella maniera corretta, di solito non c’è bisogno dell’apparecchio fisso.
Al termine delle fasi attive, che hanno spostato i denti, è necessaria una fase di contenzione durante la quale si stabilizzano le posizioni raggiunte per assicurare la durata del risultato.
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Ortodonzia linguale: gli attacchi ortodontici sono inseriti sul lato interno del dente, quindi rivolti verso la lingua, anziché sul lato del sorriso.
Ortodonzia rimovibile: l’apparecchiatura ortodontica non è fissa in bocca al paziente, ma rimane fuori dal cavo orale durante l’assunzione dei cibi o durante lo sport.
Per i pazienti adulti, preoccupati dall’impatto estetico dell’apparecchio metallico, sono disponibili allineatori in materiale plastico trasparente praticamente invisibili. In ogni caso, sottoporsi alle verifiche mensili, essere costanti nell’utilizzo dell’apparecchio mobile e molto attenti all’igiene orale è fondamentale per il buon esito del trattamento.