Demineralizzazione e remineralizzazione dei denti hanno un impatto vitale sulla forza e durezza dello smalto. La remineralizzazione è una tecnica terapeutica per la sostituzione dei minerali nei denti parzialmente decalcificati. La demineralizzazione è il processo di perdita dei minerali, sotto forma di ioni minerali, dallo smalto dei denti. Lo smalto è composto infatti da vari minerali, soprattutto dall’idrossiapatite. La perdita di ioni minerali può proseguire senza distruggere l’integrità strutturale dell’idrossiapatite, tuttavia lo smalto demineralizzato trasmette il caldo, il freddo, la pressione e il dolore molto prima e molto più intensamente rispetto allo smalto normale.
La remineralizzazione è il processo di restauro dei minerali, sotto forma di ioni, alla struttura di idrossiapatite. È un’operazione simile alla sostituzione di un piolo in una scala per renderla di nuovo stabile e resistente, con la differenza che la remineralizazione è tridimensionale, e che gli ioni minerali devono essere sostituiti con ioni che hanno esattamente la stessa forma, la stessa dimensione, e la stessa carica elettrica di quelli perduti. Entrambi i processi – demineralizzazione e remineralizzazione – avvengono sulla superficie del dente; se si esamina la sezione di un dente, si può osservare che non vi è alcun collegamento tra il flusso sanguigno e lo smalto dei denti, ecco perché gli integratori minerali non hanno alcun effetto sulla remineralizzazione dei denti.
La demineralizzazione è provocata dagli acidi forti e stabili, presenti negli alimenti acidi come i pomodori o le arance, ma è causata anche dai batteri del cavo orale che si nutrono degli avanzi di cibo e degli zuccheri presenti nella bocca, soprattutto gli zuccheri raffinati. Lo smalto dentale è infatti un minerale, o meglio, una “pietra vivente”; nella bocca, come nel resto della natura, gli acidi dissolvono i minerali trasformandoli da molecole minerali solide a ioni che esistono solo in soluzione. Gli acidi forti e stabili non si scompongono facilmente, perciò ne bastano piccole quantità per dissolvere i minerali dello smalto. In presenza di questi acidi milioni, miliardi di ioni di calcio e di altri minerali fuoriescono dall’idrossiapatite, e il dente, piano piano, perde la sua integrità strutturale. Per contrastare la demineralizzazione è utile mangiare cibi non raffinati, ricchi di minerali.
L’organismo utilizza il biossido di carbonio presente nel respiro e l’acqua presente nella saliva per creare un acido moderato e instabile, l’acido carbonico, il cuore del meccanismo naturale di remineralizzazione. Come tutti gli acidi, anche quello carbonico può dissolvere i minerali presenti nella saliva, tuttavia, diversamente dagli acidi forti e stabili, l’acido carbonico si converte facilmente e rapidamente in biossido di carbonio e acqua. Quando ciò avviene, gli ioni minerali che vi sono dissolti precipitano come ioni minerali solidi, ma non necessariamente come le molecole minerali originali: se un particolare ione minerale è vicino alla parte demineralizzata di un cristallo di idrossiapatite che ha bisogno di quello ione, esso viene incorporato nello smalto. Tuttavia, anche se questo processo di remineralizzazione naturale è continuamente all’opera, i livelli di attività variano in funzione delle condizioni della bocca. Infatti, la remineralizzazione naturale è spesso inadeguata per mantenere forte lo smalto, mentre la demineralizzazione è accelerata in modo esponenziale dal consumo di zuccheri e di alimenti raffinati.
