Le domande più frequenti
Ci sono dei limiti di età per ricorrere alla implantologia?
In linea di massima non ci sono limiti di età per l’adulto, anche se è necessaria una valutazione caso per caso della idoneità clinica e fisica.
Quanti impianti devono essere inseriti?
Generalmente si inserisce un impianto per ogni dente mancante. A volte i molari richiedono due impianti. Quando gli impianti sono posizionati per sostenere una protesi di più denti può essere sufficiente un minor numero di inserimenti.
È necessaria una preparazione all’intervento?
Può essere indicata una terapia antibiotica e/o l’impiego di collutori antisettici già da qualche giorno prima dell’intervento. Sarà comunque l’odontoiatra a prescrivere i farmaci opportuni.
L’intervento è doloroso?
L’intervento avviene in anestesia locale senza che il paziente avverta dolore. Terminato l’effetto dell’anestesia può comparire dolore postoperatorio: generalmente lieve negli interventi semplici, più intenso nei casi complessi. Dolore ed infiammazione possono essere controllati assumendo i farmaci che, nel caso, vi verranno prescritti; quando è necessario possono seguire l’intervento.
Quanto è invalidante l’intervento nei giorni successivi?
Il disagio nei giorni seguenti l’intervento è paragonabile a quello di una estrazione dentaria e non interferisce in modo signifi¬cativo sulle normali attività. Per i primi giorni è opportuno evitare lavori faticosi e non praticare sport.
È possibile fare ricorso all’anestesia generale?
Sì. IRIS dispone di una sala operatoria attrezzata quando la complessità dell’intervento o speci¬fiche esigenze del paziente rendano consigliabile intervenire con l’assistenza dell’anestesista. Per circa una settimana è conveniente limitare l’alimentazione a cibi leggeri e facili da masticare ed evitare bevande calde o alcoliche. La masticazione deve avvenire sul lato della bocca che non ha subìto l’intervento.
Quanto durano gli impianti ?
Non esiste un limite di durata della vita dell’impianto, a condizione di una diligente collaborazione del paziente nel seguire tutte le indicazioni che riceve dall’odontoiatra. Le parti protesiche fi¬ssate agli impianti sono soggette a usura (come tutte le protesi) è possono richiedere di essere riparate o sostituite. Nella letteratura internazionale la sopravvivenza degli impianti dopo 10 anni è stimata fra il 95 – 97% degli inserimenti, confermando l’a dabilità della tecnica implantare.
E’ possibile il rigetto dell’impianto?
No, il materiale di cui sono fatti non causa rigetto. E’ però possibile, in un limitato numero di casi (circa l’1-2% degli inserimenti), il fallimento precoce dell’integrazione dovuto principalmente alla formazione di un coagulo le cui ¬fibre si orientano parallelamente all’impianto stesso impedendo una sua salda adesione all’osso. Allo stato delle conoscenze è un evento non prevedibile legato alla variabilità della risposta biologica individuale di guarigione. Tuttavia nel caso di riabilitazioni complesse o di protesi di più denti la progettazione prevede un numero di impianti sufficiente a garantire il successo anche nel caso di perdita di un impianto. Inoltre, nella gran parte dei casi, la perdita di un impianto non pregiudica la possibilità di inserirne successivamente un altro.
Se si usura una protesi su impianti è possibile ripararla o sostituirla mantenendo gli stessi impianti?
Sì, le protesi sono fissate con viti o cementi che l’odontoiatra può rimuovere qualora sia necessario intervenire sulla protesi e poi fissarla nuovamente sugli stessi impianti.