Secondo gli ultimi dati, l’ipersensibilità dentale riguarda più le donne (31%) degli uomini (25%), e più i soggetti al di sotto dei 55 anni (31%) rispetto a quelle di 55 e più anni (21%). Si tratta di una sofferenza inutile, spesso non diagnosticata, e facilmente evitabile… L’ipersensibilità dentale o dentaria affligge in media un adulto su 5, e può manifestarsi fin dalla prima giovinezza, intorno ai 20 anni. I denti più spesso interessati dal problema sono i canini e i premolari. I soggetti che ne soffrono tendono a modificare inconsapevolmente la loro igiene dentale, con le sgradevoli conseguenze del caso
Cosa facciamo per proteggerci dal dolore:
- evitiamo di assumere cibi o bevande molto caldi o molto freddi (26%)
- mastichiamo da un solo lato della bocca (25%)
- lasciamo raffreddare gli alimenti prima di mangiarli (16%)
- beviamo solo bevande a temperatura ambiente (15%)
- beviamo con la cannuccia, dirigendola verso il lato opposto a quello dei denti sensibili
- evitiamo cibi e bevande acidi, limitando fortemente la nostra dieta (10%).
Il problema si manifesta quando la dentina, il tessuto duro del dente, viene esposto a vari stimoli. Il dolore può essere intermittente e il problema è risolvibile, basta parlarne con il dentista. Non è vero infatti, come molti credono, che l’ipersensibilità dentale non abbia soluzione, anzi, il trattamento è facile e indolore.
Hai i denti sensibili?
Per quanto l’esperienza possa variare da persona a persona, in genere il dolore insorge molto rapidamente, è acuto e dura poco; e poiché il disturbo è sempre presente, il dolore ritorna puntuale in presenza di un elemento scatenante…
Il dolore compare quando i nervi esposti del dente reagiscono a uno stimolo. Lo strato del dente al di sotto dello smalto è chiamato “dentina”, ed è qui che si trovano le terminazioni nervose e i tubuli dentinali. La dentina viene esposta progressivamente a mano a mano che la gengiva si ritira per una patologia o per l’età, o quando lo smalto è usurato, spesso a causa di un’igiene dentale troppo vigorosa. Stimoli come il caldo e il freddo - si tratti di alimenti o bevande - raggiungono perciò la dentina e provocano un rapido movimento dei tuboli, cioè di quei piccoli canali che mettono in comunicazione la parte esterna del dente con quella centrale, con il risultato finale di causare dolore. I denti sensibili possono dolere in reazione a:
- cibi o bevande caldi o freddi
- cibi o bevande acidi o dolci
- spazzolamento troppo vigoroso, con conseguente abrasione dei denti
- ritiro delle gengive
- accumulo di placca e batteri
- gengivite
- malattia parodontale
- digrignamento dei denti (bruxismo)
- scarsa salivazione
- denti fessurati o fratturati
Piccoli consigli pratici
- moderare l’assunzione di cibi dolci o acidi
- pulire i denti con cura ma con gentilezza, con movimenti rotatori. Far andare lo spazzolino avanti e indietro con troppo vigore può portare all’erosione dei denti
- usare uno spazzolino con setole di media durezza
- usare il filo interdentale movendolo al di sotto della linea delle gengive, tenendolo serrato contro il dente e facendolo muovere in su e in giù
- usare un dentifricio per denti sensibili, che ha una funzione desensibilizzante; usato regolarmente, il dentifricio specifico forma gradualmente una barriera protettiva e isola il nervo. La sensibilità dovrebbe diminuire a partire dalle prime due settimane di uso continuativo. Se si passa a un dentifricio non specifico, la barriera protettiva scompare
- lavarsi i denti almeno due volte al giorno, ma attenzione: dopo aver mangiato o bevuto alimenti o bevande acidi attendere qualche ora prima di lavarsi i denti; gli acidi indeboliscono temporaneamente lo smalto, che rischia perciò di essere danneggiato dallo spazzolino
- lavarsi i denti prima dei pasti, soprattutto se si sa di mangiare (o bere) alimenti acidi, per esempio agrumi o succhi di agrumi, vino, yogurt, bevande gassate
- sottoporsi regolarmente all’igiene professionale (almeno due volte all’anno) e seguire scrupolosamente le indicazioni del dentista o dell’igienista dentale.