La cura odontoiatrica dei pazienti con disabilità La disabilità rende più impegnativa la cura odontoiatrica delle persone i cui bisogni particolari purtroppo tendono a venire trascurati, e le cui cure risultano, secondo le statistiche, di qualità inferiore rispetto ai trattamenti ricevuti dalla popolazione generale. A prescindere da qualsiasi vautazione morale, ciò è segno quanto meno di una gmiopia demograficah ingenua e ingiustificata, smentita dal numero sempre crescente di anziani e dal parallelo aumento delle disabilità fisiche e mentali.
Le condizioni orali più frequenti nei pazienti con disabilità sono la malattia parodontale (piorrea) e la carie, le malattie della mucosa orale e le variazioni patologiche dell'occlusione e della funzione masticatoria. Naturalmente, altri fattori incidono sul peggioramento della salute orale di questi pazienti: limitata o assente autosufficienza, terapie farmacologiche, particolari tratti oro-facciali o sistemici. (1)
La cura odontoiatrica dei soggetti con disabilità mira quindi a migliorare le condizioni di salute orale degli individui con deficit fisici, sensoriali, intellettuali, mentali, medici o emotivi o che hanno una combinazione dei fattori citati, come accade nella maggioranza dei casi, e che per questa ragione presentano dei limiti nella loro capacità di ricevere i trattamenti odontoiatrici di routine.
Dallo sforzo congiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dello U.S. Department of Health and Human Services derivano, nel campo della salute orale, nuove linee guida capaci di andare oltre le differenze:
- la salute orale è parte integrante della salute generale ed è essenziale per la qualità di vita
- la salute orale è più che avere denti sani
- disturbi e le malattie in sé e di per sé condizionano la salute e il benessere
- la bocca riflette la salute e il benessere generali della personale malattie orali sono associate ad altri problemi di salute
- esistono misure sicure ed efficaci per prevenire le più comuni patologie dentali, la carie dentale e la malattia parodontale.
Nel contesto dell'odontoiatria e della salute orale, il paziente con disabilità richiede una variazione nell'approccio classico alla cura odontoiatrica – variazione senza la quale gli è impossibile ricevere il trattamento. Indipendentemente dalla gravità della sua condizione, in genere il paziente con disabilità ha un'igiene orale scarsa o assente, e presenta un'incidenza particolarmente elevata di malattia gengivale e di carie.
La cura odontoiatrica del paziente con disabilità prevede alcuni accorgimenti e requisiti, tra i quali:
- un approccio efficiente e sistematico all'esame e al trattamento al fine di abbreviare al massimo le sedute
- conoscenza della sua specifica condizione medica, fisica, mentale o comportamentale, al fine di garantire il miglior trattamento possibile nella massima sicurezza
- presenza di un maggior numero di assistenti durante le sedute e i trattamenti per un miglior controllo e monitoraggio del paziente
- disponibilità in loco di alternative anestesiologiche (anestesia locale, sedazione conscia, anestesia totale) in funzione del trattamento richiesto e delle caratteristiche soggettive (per esempio, paziente molto ansioso, incapace di stare fermo durante il trattamento, con gravi deficit cognitivi, e così via)
- flessibilità nella gestione degli appuntamenti
- coinvolgimento dei parenti o dei tutori del paziente nella pianificazione ed eventualmente nell'esecuzione del trattamento
- capacità di fornire al paziente e/o ai suoi tutori istruzioni specifiche circa le procedure domiciliari e l'igiene oralenel caso di alcuni deficit cognitivi è possibile educare il paziente all'importanza della salute orale e dell'igiene attraverso materiali didattici appositinei casi più gravi, è indispensabile prestare grande attenzione ai cambiamenti di comportamento che possono esprimere il dolore fisico che il paziente non è in grado di comunicare in altro modo.
In conclusione, i pazienti con disabilità richiedono un aiuto speciale per poter collaborare con il dentista. Per alcuni è sufficente conoscerlo e aver sviluppato nel tempo un livello di fiducia sufficiente a prevedere che non si proverà dolore, ma in altri casi, per esempio se il paziente necessita di un trattamento impegnativo, l'alternativa anestesiologica, si tratti di sedazione conscia o di narcosi, è la più indicata.