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Carie in età pediatrica: i fattori di rischio

Cari genitori, la prevenzione della carie comincia prima di quanto possiate immaginare...

Lo Streptococco mutans può infatti trasmettersi al feto durante la gestazione e predisporre allo sviluppo della malattia da adulti. Altro veicolo di contagio sono i baci e l’uso delle stesse posate. Pertanto la prevenzione deve cominciare prestissimo e continuare nel tempo. Abitudine non facile da prendere se si considera che almeno il 50 per cento dei genitori asseconda i bambini, permettendo loro di lavarsi i denti solo una volta al giorno e cambiando lo spazzolino raramente. La situazione peggiora a scuola, dove i bambini non lavano mai i denti. Inoltre, a circa 6 anni, quando erompono in arcata i primi molari, è frequente che si verifichi ipomineralizzazione, una perdita di durezza dello smalto che rende i denti meno resistenti alla mancanza di igiene orale.
Ecco perché un numero sempre maggiore di bambini con denti da latte vengono colpiti dalla carie. I genitori possono, con l’aiuto degli esperti, individuare e prevenire i principali fattori di rischio.

1. La dieta. È ormai ampiamente documentata la relazione tra zuccheri (carboidrati fermentabili) e malattia cariosa, pertanto è opportuno evitare che i bambini assumano cibi dolci, soprattutto lontano dai pasti principali. Anche lasciargli il biberon con bevande zuccherate tutta la notte aumenta in modo esponenziale il rischio di carie. Questo avviene perché, quando assumiamo zuccheri, si verifica la produzione di acidi organici deboli che causano un abbassamento del pH fino a provocare la demineralizzazione dei tessuti dentali.

2. Lavarsi poco e male i denti è un fattore che incide moltissimo sulla salute orale. Il movimento meccanico dello spazzolino rimuove la placca batterica e, insieme al dentifricio fluorato, rappresenta la più potente misura per la prevenzione della carie.

3. Insufficiente apporto di fluoro.
Nei paesi industrializzati la riduzione dell’incidenza di carie tra bambini e adolescenti è in gran parte merito dell’ampio uso di dentifrici fluorati, che proteggono lo smalto dall’attacco acido dopo i pasti. Oltre al dentifricio, esistono prodotti ad alta concentrazione di fluoro che vengono applicati dall’odontoiatra per inibire l’insorgere della patologia cariosa. In assenza di una chiara evidenza scientifica (EADP, 2009), l’integrazione di fluoro in gravidanza per ridurre il rischio di carie del nascituro non è raccomandabile. Tuttavia, il medico può valutare un’integrazione vitaminica e/o minerale con prodotti che contengono anche fluoro in concentrazioni variabili (0.7-1mg).

Conoscere i fattori di rischio è il primo passo per prevenire con successo le conseguenze a breve e lungo termine della carie, il secondo passo è aderire al Programma ZeroCarieScoprilo qui.

Guarda il video di presentazione del Programma ZeroCarie

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